12 settembre 2011

HPD III

Mi scuso sin da ora, sono in una fase un pò confusa e concitata della mia vita, e probabilmente lo saranno altrettanto i miei post.
Ho la netta sensazione di viaggiare, correre, senza avere ben chiara la direzione.
Forse è per questo che la semplice frase vergata su questo biglietto, un piccolo regalo che ci siamo fatti con un gruppo di amici, mi ha colpita. E' bello e forse essenziale per ciascuno sentire e sapere che qualunque errore o scelta sbagliata, non è definitivo, c'è sempre qualcuno pronto ad accoglierti e riportarti a casa.
Altrettanto bello sarebbe essere il protagonista di un libro, magari anche solo di quel libro da cui è tratta la citazione, perchè almeno saprei come va a finire. E va a finire bene. Per quanto io speri di essere un pò più intelligente di Harry Potter ;)

In queste settimane mi scopro più riflessiva del solito.
E i miei pensieri dopo il weekend vertono essenzialmente sul bisogno di appartenenza ad un gruppo tipico di ciascun essere umano, l'altrettanto umano bisogno di evadere, esprimersi, sognare.
Mi interrogo circa i sacrifici, i Lunedì mattina, i sogni, le aspirazioni e sono riuscita a rendermi conto che la domanda ultima, l'unica vera domanda che vale la pena porsi sempre è: cosa sei disposto a perdere?

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