22 ottobre 2012

Skin and bones



L'immagine in questione, per ovvie ragioni, non l'ho scattata io, ma e' una delle opere di Body World che mi è piaciuta di più, oltre ai cervelli.
Mostra sui generis Body World devo ammetterlo. Anche il concetto di opera d'arte che vi sta alla base. In fin dei conti il corpo umano è un marchingegno più che perfetto, che vale la pena effettivamente celebrare. Poi ciascuno, in questa mostra, può trovare ciò che la sua sensibilità gli suggerisce: raccapriccio, curiosità, anatomia, horror, scienza.
Rimane sicuramente valido il messaggio che mi porto a casa dopo la mostra: alla fine, come canta il buon Davide, "sotto tutti i vestiti, sotto sono nudo". Siamo dunque tutti come quei tre giocatori di poker: l'unica cosa che ci distingue da loro (pelle a parte) sono le scelte che compiamo.


La vita stessa, che compiamo tutti i giorni, è in fondo una scelta.
E credo anche sia vero ciò che a volte si dice, che ci pensa la vita, e che in fondo le coincidenze non esistono: se le cose accadono, una ragione c'è. A volte non si vede, ma se si ha la pazienza di sbrogliare il filo, forse si capisce qualcosa in più.

Giusto per non farci mancare nulla, c'è stato un sofferto cambio della guardia: il mio Iphone non si è più svegliato una mattina, e quindi volente o nolente l'ho sostituito. Toby ha fatto da cavia per testare il nuovo fido compare (un Samsung Galaxy Nexus) e la sua fotocamera.
Per ora, soddisfatta, molto!
Dopo questo weekend, che è stato anche di gioco, mi porto a casa tre parole, che ri-suonano: rimasugli, ricostruzioni, rinascite.
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