10 aprile 2012

di bolle a-temporali, pranzi al sacco e gite Pasquali



Chissà se capita anche a voi di finire in quelle che io chiamo bolle di atemporalità.
Situazioni, momenti che fanno sentire il tempo immobile, come se in realtà non fosse mai passato, che scrollano via la polvere di dosso.
Vi auguro di provare qualcuna di queste bolle, perchè regalano un'esperienza unica. Per lo meno per me. 
E per quel che riguarda i pranzi al sacco, benvenga a volte invece del ristorante o della taverna (seppur segnalata, seppur stellata, seppur ricercata) un panino seduti su un muretto.
E per Mantova, invece, bè, eccola, attraverso i miei occhi.


Che belle, le insegne. Non tutte, ma alcune sono proprio belle.

 

Anche il povero Leone, a suo modo, è bello.

 

Come non ridere, nel leggere una cosa simile? Anche se sui muri non si scrive, mannaggia a voi!

 

I particolari, che cosa importante e magnifica.

 

E i colori, anche.

E i monumenti? E il resto di Mantova? 
Bè, sono una turista, mica una guida.

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8 aprile 2012

Updating and changing

Eccoci qui per il consueto post minestrone, in cui riassumo un pò di tutto: pensieri e fotografie arretrate.
Benedetto Instagram, non potrei più fare a meno di questa app :)


A volte penso che vorrei rinascere cane: per la capacità di Toby di dormire in posizioni assolutamente assurde ma altrettanto comode. E' come se lui fosse a conoscenza di un segreto precluso a noi umani. E forse è così, in effetti.


   

Altre volte invece penso a come le persone si modifichino, rimanendo poi in fondo sempre se stesse, forse anche sempre un pò uguali. Come diceva Piaget molto probabilmente si cresce per accomodamento e assimilazione: si aggiungono capacità e conoscenze e le si integra a quelle passate.
Così capita che accanto alle mie ciabattine ultraflat io possa indossare (non contemporaneamente, ovvio) delle pump di vernice nera da 15cm e mi sembrano fin troppo basse.
Come a dire: la Burlesque Girl che è in me convive con la CandyCandy. In  realtà ho sempre odiato Candy Candy così come Heidi, così come PollyAnna, così come Biancaneve, ma chissà come mai molto spesso la gente in me vede più che altro questi personaggi e si stupisce di scoprire determinati miei capi di abbigliamento, leggermente più aggressive, come codeste scarpe.
Ci sarebbe da riflettere.

 

E sempre a proposito di scarpe, di aggressive, di fetish e di stranezze.. bè, su questo scatto mi interrogo ancora: chissà di cosa si tratta?
Mi sono data le seguenti ipotesi:
1) la moto di un feticista;
2) una nuova forma di arte contemporanea (che cavolo ne so.. StreetCiclyngArt?);
3) il manifesto di protesta di un gruppo di donne diversamente alte.

Penso un misto di 1-2.


E per finire, ci sono le giornate come questa, in cui il vento spazza l'aria consentendo alla luce di giocare con i colori. E tu ti ritrovi tra le mani solo il telefono, con cui cerchi di catturare tutto: luce, colori, atmosfera, attimi. E va bene uguale. E' una scena talmente bella che risulterebbe un buono scatto anche con una Kodak usa&getta.
Le giornate come questa, che ti fanno tornare indietro a quei pomeriggi (e sono stati tanti, per fortuna) trascorsi in UK, sdraiata in un prato verdissimo, a dare un nome alle nuvole, accanto ai tuoi nuovi amici, che poi alcuni sono diventati amici di una vita, quando hai la sensazione di avere tutto il tempo da vivere e da ridere davanti a te.
Ringrazio quelle persone con cui ho condiviso momenti che tuttora mi sembrano indimenticabili e indimenticati, che tuttora mi danno energia, che tuttora mi danno nostalgia, che tuttora mi strappano sorrisi, che tuttora mi fanno apprezzare la vita e mi fanno ben sperare.

.. E nel vent, me pias vedej balà.
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