25 luglio 2013

La voce a te dovuta



Prendo in prestito il titolo di una raccolta di poesie di Pedro Salinas perchè credo che rappresenti bene ciò che provo in questo momento.
Ci sono vissuti, emozioni e sentimenti che esigono una voce, così come ci sono assenze che dobbiamo per forza lasciare tacere.

L'indignazione no, però. La protesta, nemmeno.
E così come la gratitudine.
Sono tre sentimenti cui si deve dare voce, dedicare uno spazio, lasciar parlare.

E tramite queste parole, allora, esprimo la mia indignazione e al contempo la mia gratitudine. Naturalmente su due fronti diversi, ma che in qualche modo sono vicini.
Protesto e mi indigno, come sempre, per la mancanza di coraggio e di trasparenza.
Ma forse non si può pretendere da chi è codardo che ammetta le proprie mancanze. Non ci si può aspettare un barlume di autocoscienza da chi ha sempre rifuggito i difetti inseguendo un'immagine di grandezza che fa in realtà acqua da tutte le parti.
La gratitudine va invece al silenzio e al rispetto. A chi all'opposto è in grado di stare fermo, seduto, a volte all'apparenza anche immobile, su una panchina. A chi professa la gentilezza, a chi mette sul piatto le proprie mancanze e in qualche modo ha il coraggio di guardarle in faccia.
Anche qui, di certo, l'errore è quello di cadere nell'illusione della dicotomia: bianco e nero.
E' sempre tutta una sfumatura di grigi.
Ma è meno pericoloso chi in qualche modo mostra ciò che non va, piuttosto di chi invece si ritiene un guerriero e in realtà l'unica lotta che è in grado di portare avanti è quella contro il mondo perchè deve difendersi perennemente dallo spauracchio del fallimento.

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23 maggio 2013

True colors


In questi giorni, complice la ri-verniciatura di casa, ho cominciato a pensare che le relazioni e i rapporti umani sono come le tinture.
Un bel colore è il risultato di diversi pigmenti, mischiati tra loro con un buon bilanciamento. E' necessario curare questa mescolanza, ed è necessario provare anche diverse volte per ottenere il risultato e la sfumatura desiderata.
E ho anche pensato che un amore sincero non può esimersi dall'avere come base di colore un'amicizia profonda e sincera, tanto rispetto, pazienza.
Poi certo, si deve aggiungere quel rosso carico che da una scossa al tutto. Ma non si può vivere solo di quel rosso, di quel colore così accesso che all'inizio abbaglia.
La base deve essere forte e solida e tenace, ma arrivare da un altro percorso.

E siccome di cose semplici ma importanti si sta parlando, aggiungo anche una poesia che ho incrociato in una scuola elementare e ci ricorda una semplice verità:

POICHE' TENTAR NON NUOCE
(R. Piumini)

Non aspettare che ci sia il sereno
o cada una tiepida pioggia
o l'orchestra dei fiori
cominci a suonare
o i già muti pesci
tacciano ancora di più.

Fa' che ti basti che cominci il giorno
e che sia fatto chiaro
come pagina bianca
voltata dopo
la nera.

Allora tieni la faccia
più alta che si può
e tenta

poichè tentar non nuoce.
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16 maggio 2013

#wearebeautiful


Oggi, complice un pomeriggio libero, sono andata alla ricerca di un abito per una cerimonia.
E, guarda caso, non ne ho trovato nemmeno uno che mi piacesse o, peggio, che mi stesse bene.
Cominciavo a demoralizzarmi, quando all'improvviso un pensiero mi ha colpita e ho pensato che forse, semplicemente, non avevo ancora trovato il modello che faceva per me.
E infatti così è stato. Non ho comprato nessun abito perchè non mi convincevano i colori di quelli che alla fine ho trovato mi stavano bene, ma non era più importante l'abito in sè quanto la conferma che in fondo, non siamo così come vogliono farci apparire.
Non siamo una taglia (grande o piccola che sia) e soprattutto non siamo l'immagine che di noi quelle taglie rimandano.
Perchè poi basta una fotografia o l'apprezzamento gentile di uno sconosciuto per ricordarti che la vita "vera" è fuori dalla tua testa, che a volte ti rimanda un'immagine inadeguata.

A pennello capita dunque l'aver incrociato questo semplice video della Dove, in cui un analista dell'FBI, di quelli che fanno i ritratti a seconda delle descrizioni delle persone, ritrae delle donne a partire da come loro si raccontano.
Chiede alle donne che ha ritratto di passare del tempo tra loro. Successivamente ripeterà il ritratto a partire dalla descrizione che le donne - a memoria - fanno l'una dell'altra.
Guardate il risultato :)
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9 maggio 2013

S(e)oul



Capita a volte di fare viaggi inaspettati.
E di pensare ovviamente alle strade tortuose e imprevedibili che ti hanno condotto lì, alla possibilità di arrivare dall'altra parte del mondo, in un luogo che mai avresti pensato di visitare. Letteralmente e metaforicamente.

A me è successo quindi di trovarmi a Seoul, in un periodo storico in cui tutti mi dicevano ma sei pazza, ma cosa parti a fare, ma vai a farti ammazzare bla bla bla.
Ma ci sono strade che sai essere sicure, a dispetto di tutte. E così è stato. Un'esperienza bellissima, che ha aperto uno spiraglio su una parte di mondo che avevo sempre trascurato e mai pensato mi avrebbe appassionata. E invece.

Seoul (la cui pronuncia corretta è Soul, proprio come 'anima') è una città enorme, moderna, tecnologica, in cui i retaggi del passato sono quasi confinati, quasi devono contendersi spazio con i grattacieli e le strade ampie.
E' una città che lascia però spazio al verde, ritagliandosi in mezzo al caos delle oasi enormi e meravigliose.
E' una città in cui non si respira affanno e il costo di cibo, servizi e trasporti è irrisorio se paragonato ai nostri.

E allora eccola, la mia Soul.

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19 aprile 2013

About liquorice, awards and Murakami (and something more...)


Qualche settimana fa (perdonate il ritardo!) mi è stato gentilmente assegnato un premio da Monica aka Giri di Giostra, il cui blog - se ancora non lo conoscete - vale la pena.
Mi piacciono infatti le persone determinate e sincere, e pur non conoscendola dalle sue parole traspaiono queste qualità.
Quindi oltre a ringraziarla, faccio ciò che mi è stato chiesto:

Le mie domande per voi:- Ultimo libro letto? 1Q84 di Murakami- Il tuo lavoro ideale? Il mio :-)- Casa colonica in campagna o appartamento in pieno centro storico? Appartamento in pieno centro storico, perchè se possedessi un appartamento simile potrei tranquillamente avere anche una casa colonica in campagna ;-)- Stai attenta a quello che mangi? Nì, nel senso che presto attenzione a livello igienico-sanitario, e se mi si propone un fastfood storco un pochino il naso, ma non ho pregiudizi o diktat alimentari che mi impediscono di entrare in un posto. Anzi, mi piace sperimentare!- Carne, pesce o legumi? Legumi! Ma non sono vegetariana.- Quando nella vita ti capita una delusione, come reagisci? Intristendomi, e successivamente rimboccandomi le maniche.- Cosa ti rende felice? Le coccole, il mio cane, il mio fidanzato, il buon cibo, gli amici, la buona musica, la mia famiglia, i viaggi, lo shopping. In ordine sparso.- Sei sportiva? Si, molto direi, anche se non sono un'addicted dell'attività fisica.- Un aggettivo per descrivere questo momento della tua vita. Intenso.- Amore significa: dare libertà o condivisione totale? Entrambe.- Cane o gatto? Cane, ovviamente :-)
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8 marzo 2013

What makes me smile


Oggi, sull'inserto Bellezza del Corriere, mi sono imbattuta in un editoriale di Giovanni Montanaro, giovane autore a me sconosciuto, ma che ha avuto il pregio di farmi riflettere sui sorrisi.

Mi piacciono molto le parole dell'autore, che penso valga la pena di riportare:
[...] I nostri sorrisi, quelli veri, sono sempre di qualcun altro. E' qualcun altro che li ha visti e che deve conservarli; ed è bello pensare che da qualche parte qualcun altro li porta con sè. Io ho una valigia di sorrisi di altri. Alcuni sono a pezzi, e la mia parte la tiene qualcuno, e talvolta accade che tornino indietro. Sono i sorrisi più belli, quelli che nascono sempre, a distanza di tempo, per lo stesso motivo, con le stesse persone. Sono le cose d'amore, quelle che si sanno in due, che hanno dentro la vita, il tempo. Quelle cose che nessun altro capisce e per cui nessun altro, se non noi, potrebbe sorridere.
E va da sè, nel giorno deputato a festeggiare le Donne, che il mio pensiero torni naturalmente al tuo sorriso, che ultimamente era senza denti ma non per questo era meno bello o meno intenso.
E il pensiero ritorna alla Donna che mi piacerebbe diventare, con la tua forza, la tua volontà e le tue capacità. Ma chissà, magari già un po' lo sono.
E sempre a proposito di sorrisi, lo so che il mio sorriso è la tua pace.
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Lovely Blog


Con vergognoso ritardo, ringrazio Il principe ranocchio per avermi assegnato l'award Lovely Blog, che mi inserisce dunque tra i blog amabili! Copio-incollo il regolamento per il "contest", così come mi è stato giustamente richiesto.
Per i blog amabili con meno di 200 followers devo spulciare i miei segnalibri, ce ne sono sicuramente, ma al momento ho i minuti contati, quindi mi riservo di aggiornare il premio al più presto, fermo restando che uno dei cinque è sicuramente il blog del Principe Ranocchio, dove potete trovare ampi spunti di riflessione sul buon gusto, ma non solo! :)

Regolamento per il Premio "Blog Amabile":

*ritagliare il premio e incollarlo su un vostro post 
*citare chi vi ha nominate dandone il link ai vostri lettori
*nominare altri 5 blog amabili con meno di 200 followers che avvertirete con un commento sul loro blog.

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23 gennaio 2013

Streaming life


A volte bastano le associazioni di idee. Oppure il così detto stream of consciousness, che ha troppe vocali per essere una parola semplice.

E quindi basterebbe scrivere qualcosa di simile:
Pensieri pensati scritti e letti ad alta voce, ti ci devo portare, appena l'ho visto ti ho pensato, che bella luce, polaroid, lista di desideri, mescolare qb, un bel gioco davvero dura poco?, taccuino di viaggio, biglietti di viaggio, spazzolini portati e lasciati, dimmi di sì, bustine di lievito e odore di libri, biscotti sfornati e regalati, mani che sanno di mandarino, cerotti alle dita, camminare stringendosi per mano, hai mai letto Coe?, essere felici in pubblico e in privato, non dirlo, dirlo, dillo!, non sono brava a disegnare ma ad immaginare, fai come se fossi a casa tua, rimani quanto vuoi, arrivo.
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14 gennaio 2013

The others - Let me introduce you Elliott Erwitt


Ieri sera mi sono imbattuta in uno di quei tomi fotografici dalle dimensioni di pietra miliare. Quei tomi che bisogna essere in due per sfogliarli.
E credo proprio siano in qualche modo pietre miliari questi scatti, che arricchiscono la vita.

Parto dal condividere le fotografie di Elliott Erwitt.

Non avevo mai pensato al suo amore per i cani, nè all'ironia che traspare dai suoi scatti, ma soprattutto non conoscevo la sua  capacità di ritrarre l'amore nel e del quotidiano così bene.

 

Credo conosciate questo scatto perchè la campagna p/e 2012 di Jacob Cohen è stata realizzata proprio e nientemeno che da Mr Erwitt, in collaborazione con Frank Capa. Insomma, quando lasciate svariati centoni di euro al signor Cohen per i suoi jeans, sappiate che state pagando anche il lusso di una campagna simile.
Forse, in effetti, i soldi spesi per i miei Jacob Cohen sono un'opera d'arte. Mi consolo pensando così.



E come detto, il buon Elliott sa essere ironico ma anche terribilmente sintetico: in uno scatto racchiude tutto quello che si può dire, a mio modesto avviso, senza parlare, sull'Amore.

 

A voi ogni commento :)


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8 gennaio 2013

Yeni Yılınız Kutlu Olsun! (Happy New Year in Turkish. Maybe!)


Che cosa posso augurarvi per questo 2013?
Proviamo a vedere se riesco ad usare le immagini che ho scattato al volo (letteralmente) ad Istanbul, prima di parlarvi di questa meravigliosa città.

In senso orario vi auguro un anno caloroso, che sappia scaldare il vostro cuore ed accendere (o ri-accendere) le vostre passioni. Proprio come un chai alla mela. Accompagnato da un narghilè alla mela, giusto perchè le trasgressioni piccole, a volte, ce le possiamo concedere ;)
Un anno dolce, come i Lokum. Dolce quanto basta, corposo, a tratti anche croccante, che raccolga le vostre sfide e ve ne offra di nuove. Che vi faccia scoprire sapori nuovi, accostamenti impensati, che vi consenta di approfondire qualcosa che avevate semplicemente sfiorato o guardato con curiosità e nulla al più, come la gelatina al melograno, ad esempio.
Un anno denso, come il caffè turco, un anno che scorra con calma, ma non nell'attesa bensì nel gusto e nel piacere. Nel piacere del prendere il proprio tempo, dello scambiare quattro chiacchiere, dell'osservare - perchè no? - anche il proprio futuro sul fondo di una tazza. Un anno che sappia anche a tratti essere amaro all'improvviso, perchè solo l'amaro aiuta ad apprezzare il dolce, e a capire che forse, possiamo anche non bere tutto sino all'ultima goccia. Possiamo fermarci giusto un attimo prima. E ciascuno scelga il proprio attimo.
E infine vi auguro 365 giorni di magia, di risate, di sciocchezze, di leggerezze, di sogni, di favole, di racconti e parole.

Per mostrarvi invece Instanbul, prendo in prestito le (bellissime) foto di Greg: quando c'è del professionismo, mi faccio da parte ;)

  
Me la tiro un po' e dico con meraviglia che passare 7 giorni a 10 passi dalla Moschea Blu da una prospettiva diversa alla definizione di "panorama dalla finestra" :)

 

Siccome Moschea Blu e Haja Sofia sono pressocchè dirimpettaie e nel mezzo c'è una splendida fontana, vi consiglio di passeggiarci a mezzanotte. Ascoltando il silenzio della piazza, ascoltando la vostra musica, ascoltando il battito del vostro cuore e anche cantando. Questo va di diritto, a mio modesto avviso, nelle 100 cose da fare prima di morire. O, messa meglio, nelle 100 cose da fare per vivere felici.


Contrattare al Bazar è un'arte che non maneggio, purtroppo, ma se c'è chi lo fa per te, diventa una pratica molto divertente. Luci, suoni, colori splendidi. Vale la pena, anche solo per bersi un chai seduti nel marasma (che non è poi così tanto, suvvia).


Prima di questo viaggio, non avevo idea dell'esistenza dei Dervisci, la cui abilità di ruotare ruotare ruotare ruotare per qualcosa come 15' rimane per me incomprensibile ed inimitabile. Mi fanno pensare ai petali di ginko biloba nel vento, ai petali spinti dalla brezza. 
La loro danza complicata riassunta in modo un pò grossolano rappresenta l'unione tra le cose e l'amore che scorre tra esse.

Istanbul è tanto altro, tanti altri suoni, tanti altri colori, tante altri immagini e tanti altri volti.
Ma mi fermo qui, perchè vi consiglio di scoprire e trovare da voi la vostra Istanbul. Che per me rappresenta e sempre ricorderà la calma. 


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