23 luglio 2011

Pavia


Questa settimana mi sono ritrovata con alcune compagne di Uni per salutarci prima dell'estate, aggiornarci un pò e passare una serata in compagnia.
Strano ma vero era quasi un anno intero che non mettevo piede a PV, anche se dista molto poco da casa mia (una ventina di km). 

La pioggia dei giorni passati ha lavato il cielo e l'aria, regalandoci una temperatura perfetta e una luce da cartolina. Benedetto sia il mio Iphone, che mi consente di immortalare qualunque cosa mi capiti a tiro, nello specifico il Ponte Coperto, bellissimo in una serata che più che estiva si è rivelata quasi atutunnale.

Per il dopo cena le mie compagne - che abitano quasi tutte più vicine a PV di me -mi hanno fatto scoprire un luogo che è un culto per studenti, pavesini ma non solo: la Latteria da Cesare! 
Splendido localino incastonato in Cso Garibaldi con una vetrina e pochissimi tavoli. Una latteria come una volta, famosa per il gelato d'estate e la cioccolata d'inverno. 
Fantastico, provare per credere!

E infine il cielo incerto di questa sera, con l'augurio che questo fresco permanga qui in città!





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16 luglio 2011

Updates

Riassumo fatti, eventi, riflessioni ed acquisti accumulati lungo i giorni :)

  
 Sephora nail polish remover: geniale! Non ci sono altri aggettivi per definirlo. Trattasi di un barattolino contenente un tampone imbevuto di solvente per rimuovere lo smalto. Il tampone/spugna ha un buco, nel quale infilare il dito. Basta girare il dito o il barattolino et voilà, lo smalto è sparito! 
Geniale perchè non si spreca carta o cotone, perchè se sbagli o sbavi lo smalto su un unico dito non rischi di eliminare quello sulle altre dita. Ottimo anche il profumo, non di acetone ma di delicato solvente.
Unico neo è il prezzo: 9 eur, che non definirei sicuramente economico... considerato però che pare che Papà Esselunga ne vende uno (non so che tipo, dato che non l'ho visto) a 3 eur, direi che siamo a cavallo!

A volte ci sentiamo soli, un pò smarriti, quando non sappiamo cosa fare, dove andare e soprattutto quanto ci vorrà per arrivare al punto X. 
Già.

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14 luglio 2011

I centogusti (icecream)

Era da circa un anno che avevo letto dell'apertura di questa gelateria, che pare furoreggi nella Capitale.
Io, l'eterna indecisa, sono una persona che su pizza e gelato non ha dubbi: vorrei un'infinità di possibilità e di scelta, e più gli accostamenti sono strani, più io li apprezzo.
Per cui, l'altra sera, siamo riusciti a varcare questa famigerata soglia. E in effetti i gusti sono veramente cento!
Sono tutti raggruppati per categoria (frutta, cioccolato, ricotta etc.) e in banchi separati, così se si vuole si può dedicare il proprio palato ad una singola categoria. Lo svantaggio è che dopo due banchi ci si dimentica quello che si è letto nel banco precedente :)
Io ho assaggiato pistacchio&halva e ricotta, cocco e cioccolato, in totale quindi due gusti, due palline.
Uccio ha assaggiato invece Noci salate, strudel di mele, cheesecake, brie e mirtilli e un altro gusto che al momento mi sfugge.

Onestamente non è il gelato migliore di Milano, per cui ve lo consiglio solo ed esclusivamente se avete voglia di sbizzarrirvi (c'è anche il gelato al pesto o alla frittata di cipolle): alcuni gusti erano proprio buoni (noci salate e pistacchio, ad esempio), altri no.
Il prezzo al kg è onesto: 18€ e anche la location è comoda (Piazzale Lagosta, zona MM Zara).
Diciamo che il voto è 6++ per la fantasia.
Sicuramente merita una seconda possibilità!

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2 luglio 2011

Comfort Food (again)

Non dico nulla di nuovo quando affermo che il cibo ha un elevato potere consolatorio, ma credo che lo stesso potere ce l'abbia l'acquisto stesso di un cibo bello, ben rifinito e grazioso, come i Macaron di LaDurèe (anche se continuo a preferire Pierre Hermè, che snobba l'Italia e si fa desiderare in Francia e Giappone). 
Per il compleanno della mia nonna che domani compie 91 anni ho comprato una piccola confezione di dolcetti. Non credo si ricorderà che glieli ho portati anche dalla Francia, ma siccome sono piccoli e buoni fanno al caso nostro per festeggiare. 
Soprattutto dopo la giornata di oggi, in cui - a tavola - è stato affermato con tono ammirato che un ragazzo che accompagnava una canzone con dei peti aveva del talento. Quando ho commentato con triste ironia che se questo era il talento italiano eravamo alla frutta (il programma in cui si è esibito il personaggio, debitamente mascherato, era Italia's got talent), mi sono sentita ribattere che Susan Boyle (portata da me come esempio di talento e vincitrice di Britain's got talent) ha un talento BANALE. Proprio così: "Ma quello è un talento banale". 
Ammesso e non concesso che un talento possa essere definito banale, ammesso e non concesso che la voce di Susan Boyle possa essere ritenuta comune, ammesso e non concesso che ad un programma ultra-trash quale Italia's got talent è permesso di andare in onda, io ho paura. 
Ho paura perchè questa gente (non il petomane, ma la mia interlocutrice) si aggira impunita affermando cose che fanno accaponare la pelle. 
E si, io sono maledettamente, imprescindibilmente una rappresentante dell'intellettualismo snob. 
E no, non me ne vergogno. Anzi. 

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