2 luglio 2011

Comfort Food (again)

Non dico nulla di nuovo quando affermo che il cibo ha un elevato potere consolatorio, ma credo che lo stesso potere ce l'abbia l'acquisto stesso di un cibo bello, ben rifinito e grazioso, come i Macaron di LaDurèe (anche se continuo a preferire Pierre Hermè, che snobba l'Italia e si fa desiderare in Francia e Giappone). 
Per il compleanno della mia nonna che domani compie 91 anni ho comprato una piccola confezione di dolcetti. Non credo si ricorderà che glieli ho portati anche dalla Francia, ma siccome sono piccoli e buoni fanno al caso nostro per festeggiare. 
Soprattutto dopo la giornata di oggi, in cui - a tavola - è stato affermato con tono ammirato che un ragazzo che accompagnava una canzone con dei peti aveva del talento. Quando ho commentato con triste ironia che se questo era il talento italiano eravamo alla frutta (il programma in cui si è esibito il personaggio, debitamente mascherato, era Italia's got talent), mi sono sentita ribattere che Susan Boyle (portata da me come esempio di talento e vincitrice di Britain's got talent) ha un talento BANALE. Proprio così: "Ma quello è un talento banale". 
Ammesso e non concesso che un talento possa essere definito banale, ammesso e non concesso che la voce di Susan Boyle possa essere ritenuta comune, ammesso e non concesso che ad un programma ultra-trash quale Italia's got talent è permesso di andare in onda, io ho paura. 
Ho paura perchè questa gente (non il petomane, ma la mia interlocutrice) si aggira impunita affermando cose che fanno accaponare la pelle. 
E si, io sono maledettamente, imprescindibilmente una rappresentante dell'intellettualismo snob. 
E no, non me ne vergogno. Anzi. 

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