6 settembre 2010

Day 338 - So called chaos


Oggi grande giornata di domande e considerazioni. Mentre sistemavo una parte della libreria in camera mia (anche grande giornata di coraggio, a quanto pare! ;) ), mi sono capitate tra le mani le buste, le cartellette e cartelline ricolme di appunti di viaggi. E mentre catalogavo con dovizia tutto quel materiale mi sono resa conto di come il mio modo di viaggiare sia cambiato.
Da quando non colleziono più i biglietti del tram/autobus/treno dei miei viaggi? Da quando non conservo più i Menù dei ristoranti? Quando ho smesso di riempirmi le tasche di cartoline promozionali, di cartine di musei? E non mi sono accorta di nulla.
Sono forse diventata una viaggiatrice distratta? O forse, peggio ancora, sono diventata una viaggiatrice supponente. Che suppone di poter ricordare tutto nella mente. 
O forse sono semplicemente una viaggiatrice che ha cambiato modo di vivere un viaggio. Ora prendo nota dell'essenziale sul mio Taccuino di Viaggio blu, ma non conservo più tutto, come allora.
Chissà... forse la personalità è come i vasi comunicanti? Per una parte di sè che si restringe, che si fa più piccola, un'altra si espande. O forse la personalità è come la materia, e quindi nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Liquidità della personalità.
Un piccolo caos quotidiano. Un piccolo caos perenne.
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